Regia: Jonathan Glazer
Interpreti e personaggi: Sandra Hūller – Hedwig Hõss ; Christian Friedel – Rudolf Hõss
Sceneggiatura: Jonathan Glazer
Genere: drammatico
Soggetto: dal romanzo di Martin Amis
Durata :105 min
Rudolf Hõss (comandante del campo di concentramento di Auschwitz), sua moglie Hedwig e i cinque figli, trascorrono la loro quotidiana esistenza in un’accogliente villa (la zona di interesse) separata da un muro da quello che è stato definito uno dei più grandi campi di sterminio dell’umanità.
Immagina di essere circondato da un buio profondo, dove ogni suono sembra amplificato.
Le urla di orrore arrivano come colpi improvvisi, vibranti nell’aria, mentre tu sei incapace di vedere cosa le provoca. La tua mente è sconvolta per l’assenza di informazioni visive, lasciandoti vulnerabile e pieno di ansia. Questa è la percezione che potresti avvertire sin dalla prima inquadratura, una scena completamente buia che dura alcuni interminabili minuti. Ma i personaggi che vivono nella “zona di interesse” sono invece consapevoli degli orrori che avvengono al di là del muro o meglio scelgono di ignorarli o giustificarli, per mantenere il potere e la propaganda al regime. I protagonisti si muovono con maniacale perfezione all’interno della cornice, inquadrati da camere fisse, creando un senso di profondità e dimensione. I loro gesti sono accompagnati da una musica perturbante, suoni dissonanti che evocano sensazioni di tensione e angoscia.
La sottomissione dello sguardo in macchina non avviene mai, se non “forse” durante un flash back che ci riporta ai nostri tempi e nei luoghi dove la memoria non dovrà mai essere cancellata.
Miriam Dimase
1 Comment
Grande recensione. Per non dimenticare.