Regia: Paymon Shahbod
Attori: Farina Farjami, Darioush Arjmand, Jamshid Hashempour
Genere: Drammatico
Paese: Iran
Durata: 86 ‘
Dopo un’assenza per la malattia della figlia, l’attrice Farzaneh torna a girare un film in cui interpreta una madre in cerca della figlia perduta. Durante il viaggio per raggiungere il luogo delle riprese, scopre che la sua vera figlia è scomparsa. E nonostante la preoccupazione e i conflitti con il regista, decide di rimanere ugualmente sul set, stabilendo un legame profondo con il personaggio che impersona.
Il regista Paymon Shahbod decide di utilizzare una narrazione metacinematografica, tale scelta riflette una tecnica sofisticata che mescola finzione e realtà per enfatizzare il tema centrale del film: la tensione emotiva tra la vita personale dell’attrice e il ruolo che interpreta. Questo approccio consente di esplorare il confine sottile tra il mondo reale e quello artistico, immergendo il pubblico in un’esperienza che rende il dolore e la perdita quasi tangibili, inoltre questo metodo si collega alle tradizioni del cinema iraniano contemporaneo, noto per il suo uso di narrazioni complesse e multilivello.
Tuttavia, Shahbord evita di approfondire in modo diretto la storia reale della figlia scomparsa. Questa scelta narrativa sembra intenzionale, spostando l’attenzione sul modo in cui il personaggio elabora il trauma attraverso l’arte, cioè più sull’aspetto psicologico e simbolico dell’evento, concentrandosi meno sulla cronaca dell’evento.
Il film alterna una linea sottile e riflessiva a momenti di enfasi emotiva che sebbene coerenti con la drammaticità della vicenda, rischiano di intensificare oltre misura l’impatto narrativo.
Presentato in concorso al 42° Torino Film Festival
Miriam Dimase
1 Comment
👍annotato