Il film, “Yuli” , le cui riprese si sono svolte tra Cuba, la Spagna e Londra e che uscirà in anteprima mondiale questo mese in concorso al San Sebastian Film Festival, è un viaggio attraverso la vita di Carlos Acosta, dalla sua infanzia difficile fino alla maturità di danzatore dai grandi successi che però non dimentica le sue origini.
Dopo essere stato presentato in anteprima al Festival del cinema spagnolo ed essersi aggiudicato il premio per la Miglior sceneggiatura a Paul Laverty al Festival di San Sebastián, l’applauditissimo “YULI – Danza e Libertà” della spagnola Icíar Bollaín arriva nelle sale italiane il 17 ottobre 2019 con EXIT media.
C’è già grande fermento tra le associazioni e scuole di danza di tutta la penisola per accompagnare l’uscita del film, con attività, eventi e flash mob. Il film, infatti, racconta l’incredibile storia di Carlos Acosta, in arte Yuli, vera e propria leggenda della danza. Grazie alla maestria di Laverty – sodale collaboratore di Ken Loach da La canzone di Carla in poi – e all’accurata regia di Icíar Bollaín – di suo ricordiamo i potenti Ti do i miei occhi, También la lluvia e El olivo– l’opera narra l’incredibile parabola del ballerino cubano, che da piccolo rifiutava la disciplina della danza. Obbligato dal padre, che vuole dargli un’opportunità per voltare le spalle alla povertà che attanaglia Cuba dopo decenni di embargo, Yuli giunge al successo mondiale divenendo un performer paragonato per grazia e capacità tecniche a miti quali Nureyev e Baryshnikov.
Il film uscirà in edizione italiana e in versione originale sottotitolata, nella settimana in cui si celebra anche il Giorno della Cultura Cubana (20 ottobre).
Comunicato stampa Licia Gargiulo
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