Cane mangia cane è la storia di tre uomini che, terminata la loro pena detentiva, dovranno riadattarsi alla società, cercando una collocazione nel quotidiano.
Troy, Diesel e Mad Dog, molto diversi tra di loro per profilo criminale, si ritrovano ad incappare nella possibilità di un crimine perfetto, che potrebbe risolvere ogni necessità economica per sempre.
Cane mangia cane, tratto dall’omonimo romanzo di Edward Bunker, edito da Einaudi nel 1999, è uno dei tanti esempi di come da un buon romanzo si riesca a trarre un film mediocre.
La trama si snoda fra salti logici narrativi, scene di violenza già viste un milione di volte, stereotipi e povertà nei dialoghi.
La complessità dei personaggi ne risulta appiattita, spesso banalizzata; probabilmente se questo film fosse uscito nei primi anni ’90 avrebbe suscitato un certo interesse, ma oggi appare anacronistico e prevedibile.
Willem Dafoe, fedele ai suoi personaggi di psicopatico sanguinario, riesce ad essere solamente irritante e fastidioso; Nicolas Cage, che preferiamo ricordare in “Via da Las Vegas”, chiude con un finale grottesco un film che non merita l’attenzione dello spettatore per 93 minuti.
Sabrina Dolcini
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