Diretto da John Hillocoat
Codice 999, ha un cast di tutto rispetto (oserei dire di crosso calibro, visto che si tratta di un film d’azione, dove le armi si sprecano e le pallottole sono l’altro attore protagonista).
La storia regge molto bene e ben raccontata: una donna a capo della mala russa-israeliana ricchissima e potente (si sottolinea la loro religione ebrea) e qui il primo ossimoro “religione-violenza/malavitosi”.
Ambientata con ex soldati delle forze speciali (ora poliziotti corrotti) , dove la fratellanza è il vero punto d’onore (due sono anche fratelli di sangue) spingendosi fino al sacrificio per l’altro… come su una campo di battaglia, bisogna essere spietati; ecco il secondo ossimoro, la famiglia, l’amore per il figlio, ti rendono umano e vulnerabile.
Il plot è adrenalinico, rapine costruite come azioni di guerra, bande di latinos, poliziotto “sano”; per arrivare al codice 999 che per la polizia Americana” è tutti per uno”.
I buoni e i cattivi, in un certo senso si toccano e non sai più per chi parteggiare.
Come molti film statunitensi, tutto comincia con spettacolari scene d’azione, inseguimenti su strade e autostrade, per non farci mancare niente; brutali sparatorie per dare vita agli antieroi del crimine, ma rendendo reale l’azione il più possibile, molti caricatori svuotati ma pochi morti.
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